Sebbene la tendenza, da parte del legislatore europeo, sia quello di imbrigliare il più possibile anche i servizi VPN, i gestori più avveduti adottano soluzioni che consentono di garantire agli utenti politiche no-log e la certezza della privacy durante le attività di navigazione online. L’imposizione di restrizioni a livello governativo ci sta facendo progressivamente scivolare verso derive autoritarie. Se l’uso di una VPN cresce del 1000% a distanza di 30 minuti dall’entrata in vigore di limitazioni che regolano l’accesso ad alcune categorie di siti Web, qualche domanda bisognerebbe iniziare a porsela. Sostenere, tecnocraticamente, che basta usare una VPN per superare censure e blocchi di Stato significa non aver compreso il problema, che è strutturale, culturale, democratico.
Nata in Svizzera con l’obiettivo di offrire una navigazione sicura, libera da tracciamenti e censura, Proton VPN si distingue nel panorama delle VPN per la sua politica no-log rigorosa, la trasparenza del codice open source e l’infrastruttura sicura ospitata in data center elvetici. A differenza di molte soluzioni commerciali che antepongono il profitto alla riservatezza degli utenti, Proton VPN si erge a baluardo della privacy digitale, offrendo strumenti reali per difendersi da sorveglianza, profilazione e restrizioni alla libertà d’accesso su Internet.
Così, proprio nell’era in cui la Francia opta per il giro di vite nei confronti dei siti per adulti (a breve seguiranno anche altri Paesi, molto probabilmente anche l’Italia), Proton VPN sceglie di rendere i suoi servizi fruibili da una platea di utenti ancora più estesa. Gli utenti di Proton VPN per Android possono da oggi usare i server VPN situati in varie nazioni europee ed estere senza neppure effettuare una registrazione.
Proton VPN apre così nuove possibilità a chi cerca protezione immediata, soprattutto su reti WiFi pubbliche o insicure.
Il concetto di una VPN gratuita e senza registrazione rompe con uno dei paradigmi fondamentali del settore: la raccolta, seppur minima, dei dati d’accesso. La modalità ospite (guest access) introdotta da Proton VPN su Android elimina questa barriera, rendendo l’uso della VPN istantaneo, già al primo avvio.
Per procedere, basta scaricare e installare Proton VPN dal Google Play Store. All’avvio si può scegliere l’opzione guest access senza fornire email, nome utente o altri dati. La connessione alla VPN è quindi immediata: in pochi secondi ci si collega automaticamente a uno dei server disponibili.
Naturalmente, l’uso gratuito e senza account di Proton VPN comporta alcune limitazioni, necessarie per garantire sostenibilità e sicurezza. Ecco i principali vincoli della modalità ospite:
Funzionalità | Modalità Ospite |
---|---|
Numero di connessioni simultanee | 1 |
Scelta dei server | Automatica (con cambio limitato) |
Paesi disponibili | Giappone, Paesi Bassi, Polonia, Romania, USA |
Streaming e contenuti geobloccati | Non supportati |
Multi-hop, Split tunneling, Stealth | Non disponibili |
Supporto P2P | Non abilitato |
NetShield (ad e tracker blocking) | Assente |
Velocità | Limitata, soggetta al carico dei server free |
Queste limitazioni sono da considerarsi fisiologiche in un modello freemium. Tuttavia, è significativo che la privacy e la sicurezza della connessione non siano compromesse: la crittografia resta solida, e non sono registrati dati identificativi.
Il punto di forza dell’iniziativa risiede proprio nell’approccio radicale alla privacy:
Queste caratteristiche fanno di Proton VPN un unicum nel panorama Android, in cui molte VPN gratuite sono spesso sotto la lente per la vendita di dati degli utenti, l’iniezione di pubblicità o la compromissione della sicurezza.
Ah, …e la VPN che cresciuta del 1000% in 30 minuti dopo l’attivazione delle restrizioni francesi è proprio Proton VPN…!